ballo sul vulcano

© 2024 Tofisch & Partner San Silvestro. Vapore di Zolfo punge nei nostri polmoni, odora di bruciato. Spettrale emergono dalla roccia (che sta ancora fumando) i piloni neri di una sciovia. E' quasi un miracolo che in questa stagione qui ne è di più neve che sulle Alpi. Il vento soffia e urli si sente sopra le forme bizzarre dei blocchi di lava ancora non raffreddati. Spesso esce gas che fischia e disperde mal odore. Le traccia dell'ultima eruzione sono ancora ben visibile dappertutto. Con un senso angosciato arriviamo sempre più in alto. Gli ultimi 1600 metri di altezza da fare dopo l'ultimo rifugio passano attraverso una massa di lava fresca, che resiste al vento fresco e alla neve. Lunga è la salita, ma passo per passo veniamo più vicino alla cima.

 

© 2024 Tofisch & Partner In distacchi ritmici si vede una piccola nuvola passare sopra la cresta del cratere. Il forte vento di direzione dal mare lascia passare questa nuvola davanti a noi. Ci ferma nostro fiato, l'esalazione del vulcano puzza fortemente, puro zolfo, i polmoni nostri vengono pressati dall'alto grado di acidificazione.

Terribile! Per fortuna questo scenario dura solo alcuni secondi finche il vento gelato ci porta aria fresa in abbondanza. Il panorama non realistico della cima tra vapore, vista sul mare e tanto sole ci retribuisce per i strapazzi e le fatiche. Verrà dare oggi l'Etna uno straordinario spettacolo di fuochi d'artificio? Quasi temiamo questo.

© 2024 Tofisch & Partner Tra nevati immensi e vicino a crateri freschi facciamo la traccia con i nostri sci fino alla cima.

Le ombre diventano sempre più lunghe, pitturano forme e figure scurili sulla neve, nebbie e nuvole di vapore corrono dal vento sbattuto sopra le forme di roccia in modo inquietante. Al tramonto scendiamo cui sci.

Un fuoco d'artificio l'Etna non ci da più, ma quando sulla spiaggia potevamo lasciare saltare i tappi di sughero delle bottiglie di vino spumante abbiamo ricevuto gran rispetto delle forze non immaginabili nell'interno di questo monte maestoso e che queste aspettano solo per la prossima eruzione, che scende poi libera come la natura lo vuole.